Comitato popolare "lasciateci respirare"

Da Rete Comitati Veneto.

Stefano Rando

http://www.lasciatecirespirare.it

info@lasciatecirespirare.it

Obiettivi del gruppo

Inquinamento prodotto dai cementifici, inceneritori di pollina, impianti a biogas - elettrosmog prodotto da elettrodotti e stazioni radiobase per la telefonia mobile - valorizzazione del Parco dei Colli Euganei

Storia

Il Comitato “Lasciateci respirare” pur operando dal 1996, si è formalmente costituito il 9.5.2002, conta attualmente circa 300 adesioni per lo più di residenti nei Comuni di Monselice, Este, Baone e Arquà Petrarca. Si propone fra l’altro, di “promuovere e sostenere tutte le iniziative, attività e interventi che sono finalizzati al miglioramento di vita e di salute dei cittadini del territorio comunale e provinciale connessi in modo specifico ai problemi di salvaguardia e tutela ambientale” Riassunto delle principali attività di 18 anni di Comitato Nell’estate 1996 inizia una mobilitazione costante che costringe la cementeria Italcementi di Monselice a sospendere il progetto di utilizzare i copertoni come combustibile. Nel 1997 inizia un’altra grossa battaglia, che si protrarrà per dieci anni, contro la costruzione di un elettrodotto da 132 kv. Contravvenendo alle indicazioni del Piano Ambientale l’Enel voleva costruire questa linea aerea attraversando l’area del Parco dei Regionale dei Colli Euganei. Nel gennaio 2001 il Comitato deve impegnarsi per impedire il nuovo progetto Italcementi volto ad utilizzare le “Farine Animali infette”, come combustibile per i forni da cemento. Anche questa mobilitazione raggiunge lo scopo ed evita la realizzazione di questo proposito dei cementieri. Nel 2002 – 2003 il Comitato rivolge la sua attenzione contro il proliferare delle stazioni radiobase per la telefonia mobile, la presenza dell’escavazione nei Colli Euganei, i progetti di cementificazione all’interno dell’area Parco Colli, il traffico dei rifiuti tossici e nocivi, etc. Iniziative che lo ritrovano ancora oggi coinvolto in tutta l’area della Bassa Padovana. Nell’estate 2004 esplode in tutta evidenza il fenomeno degli “Odori acri”. Dopo varie analisi ARPAV che rilevano ai camini sostanze tossiche e cancerogene, nel febbraio 2005 la Provincia emette un’ordinanza con la quale vieta l’uso dei rifiuti nel processo produttivo della cementeria Radici di Monselice. Nell’agosto 2006 i Comuni di Monselice- Este- Baone, la provincia di Padova, la Regione Veneto ed ENEL Distribuzione, sottoscrivono il Protocollo d’intesa che prevede l’interramento dell’elettrodotto da 132 Kv in tutto il territorio interessato, la schermatura dei cavi nei pressi delle aree residenziali, l’abbandono di tutte le controversie giudiziarie in atto, anche nei confronti dei cittadini. L’estate del 2007 vede il Comitato protagonista di un’altra importante iniziativa tesa alla tutela del patrimonio architettonico e ambientale di Monselice. Con decine di gruppi e associazioni, mette in atto una mobilitazione per opporsi alla costruzione di un ascensore dentro il cuore del Colle della Rocca. Il 21 maggio del 2008, a seguito di ricorsi, esposti ed iniziative arriva l’intervento della Magistratura, che porta al sequestro del cantiere (tuttora in corso) e al rinvio a giudizio per cinque responsabili del progetto. Nel 2009 il Comitato si attiva con altre realtà del territorio, dando vita alla “Rete dei Comitati salute-ambiente della Bassa Padovana”, al fine di contrastare le decine di richieste di nuovi impianti di cogenerazione a biomasse e per l'incenerimento di pollina. Nel 2010 riparte una forte mobilitazione nel territorio per informare amministratori e cittadini sull’illegittimità e pericolosità del progetto di

Societa' coinvolte nelle opere contestate

Italcementi - CementiZillo - Enel - Tim - Vodafone -

Attività svolte dal gruppo

Azioni subite dal gruppo

citazione per danni pari a 160.000 € da parte di Italcementi - intimidazioni e violenze da parte dei sostenitori del revamping di Italcementi denunciate alle autorità -

Finanziamento e spese

Canali di comunicazione