Documento di sintesi gruppo Acqua
Da Rete Comitati Veneto.
Versione del 10 gen 2015 alle 13:28 di Spartacovitiello (Discussione | contributi)
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PROPOSTE CONCRETE PER UNA POLITICA DELL’ACQUA SOSTENIBILE (Relazione sintetica a cura di Vincenzo Pellegrino)
Indice
USI CIVILI
Riduzione del consumo
- Aggiornamento e razionalizzazione del Piano regionale degli acquedotti;
- finanziamento di interventi di manutenzione, anche straordinaria, delle reti acquedottistiche;
- campagne di sensibilizzazione per la riduzione degli sprechi e dei consumi;
- realizzare serbatoi di accumulo domestico delle acque di pioggia per irrigazione di orti e giardini e alimentazione wc;
Riduzione dell’inquinamento
- Completamento/messa in efficienza dei sistemi di depurazione civile;
- no allo spargimento dei fanghi di depurazione su campi destinati a produzioni alimentari;
- riduzione del consumo di detersivi e detergenti ad alto impatto chimico;
- sostituzione dei sistemi fognari misti con quelli a linee separate per acque nere e meteoriche.
Su tutto
- Sì alla disponibilità di acqua potabile come diritto fondamentale ed inalienabile per ogni essere umano; no alla sua mercificazione;
- difesa degli esiti dei Referendum del 2011: sì alla ripubblicizzazione del servizio idrico secondo il modello dell’azienda speciale a gestione partecipata e monoservizio;
- immediata cancellazione della norma che introduce i “distacchi” per morosità incolpevole ed il divieto di allaccio a case occupate “senza titolo”;
- no alla privatizzazione del servizio idrico; sostegno alla campagna di "obbedienza civile" attraverso l'autoriduzione delle bollette con eliminazione della voce relativa alla "remunerazione del capitale";
- attivazione di un'ampia campagna popolare per l'applicazione dei risultati referendari e per l'inserimento in Costituzuione del "Diritto all'Acqua";
- revisione dei criteri di assegnazione e di tariffazione delle concessioni per acque minerali.
SETTORE AGRICOLO
Irrigazione
- Incentivazione di pratiche colturali a bassa richiesta d’acqua;
- promozione dell’utilizzo di tecniche di irrigazione ad alto rendimento come quelle “a goccia” e per sub-irrigazione;
- passaggio da monocolture a coltivazioni differenziate;
- favorire la transizione verso coltivazioni biologiche, biodinamiche, integrate e a filiera corta (Km Zero, agricoltura di prossimità); progressiva riduzione dell’uso di sostanze altamente inquinanti come erbicidi e pesticidi;
- no alla produzione dei cosiddetti biocombustibili e di OGM;
- governo partecipato dei Consorzi di bonifica-irrigazione con tariffazione correlata alla sostenibilità.
Zootecnia
- Riduzione della domanda di carne con il rilancio della dieta mediterranea e la promozione di quelle vegetariana e vegana e comunque a basso consumo di carne e proteine animali;
- no agli allevamenti di tipo intensivo; sì all’allevamento di animali "in libertà" con alpeggio in collina – montagna;
- stringenti obblighi di depurazione delle acque di scarico degli allevamenti e attuazione di controlli sulla qualità;
- no all’uso di acque reflue dei campi per abbeverare il bestiame;
- dalla PAC (Politica Agricola Comunitaria) spesso irrazionale e contraddittoria alla PAR (Politica Agricola Regionale) in grado di valorizzare le specificità locali e far incontrare, con una filiera corta, l’offerta dei prodotti con la domanda. Promozione al consumo di prodotti locali.
SETTORE INDUSTRIALE
Riduzione del consumo
- Introduzione delle “migliori tecnologie disponibili” per ridurre la quantità d’acqua utilizzata nelle industrie ad alto consumo come cartiere, concerie e impianti chimici;
Riduzione dell’inquinamento
- Conversione ecosostenibile delle attività industriali; cessazione di quelle ad alto impatto ambientale e sanitario non convertibili;
- introduzione del divieto di produzione industriale di materiali inquinanti e sostanze pericolose; obbligo dei produttori all'uso di imballaggi realizzati in materiali integralmente riciclabili;
- completamento e messa in efficienza dei sistemi di depurazione con attuazione sistematica dei controlli e superamento della normativa sugli scarichi che prevede l’obbligo di preavviso dei controlli (Legge Merli).
SETTORE IDROELETTRICO
- Stop al rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni per impianti idroelettrici su acque superficiali; messa in efficienza e mitigazione degli impianti esistenti; sì a eventuali nuovi impianti solo se non impattanti;
- passaggio dal concetto di deflusso minimo vitale (DMV) a deflusso ecologico (DE) in grado di garantire il mantenimento degli obiettivi di qualità ecologica di un corpo idrico e dei suoi servizi ecosistemici;
- reali e sistematici controlli per garantire il rispetto deflusso ecologico nei tratti dei corsi d’acqua sottesi da derivazioni;
- sì allo sfruttamento idroelettrico, anche con incentivi, di salti/portate su collettori fognari, condotte acquedottistiche e canalizzazioni in genere;
- revisione degli attuali strumenti di incentivo da mantenere solo per impianti che soddisfino tutti i requisiti di tutela dei corsi d’acqua [1] e della biodiversità;
- procedure aperte e partecipate da tutti i portatori d'interesse nella definizione dei Piani di Gestione dei Bacini idrografici.
DISSESTO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO
Montagna
- Rimboschimento della fascia pedemontana e sistemazione, mediante tecniche di ingegneria naturalistica, delle pendici montane e collinari instabili; cura dei boschi esistenti;
- utilizzo dei bacini e micro-bacini montani e pedemontani per favorire il trattenimento delle precipitazioni a monte con conseguente riduzione delle portate di piena;
- incentivare il ripopolamento delle valli montane e la rimessa a coltura dei terreni abbandonati anche con realizzazione di nuovi terrazzamenti.
Pianura
- Stop immediato ed assoluto al consumo di suolo sia agricolo che naturale;
- riqualificazione, rinaturalizzazione e manutenzione fluviale;
- restituzione ai corsi d’acqua di sufficienti spazi per l’espansione delle acque di piena anche attraverso l’arretramento, ove possibile, degli argini maestri e formazione di ampi bacini di laminazione su aree agricole limitrofe ai fiumi;
- recupero all’uso agricolo o a verde pubblico delle molte aree industriali e artigianali dismesse e abbandonate;
- valorizzazione ed uso dei corsi d’acqua idonei come vie di navigazione in particolare per il trasporto merci: messa in effettivo esercizio del Po e del Fissero – Tartaro – Canal Bianco – Po di Levante quali reali vie di trasporto interno per le merci;
- in via generale, serve invertire l'attuale gestione del territorio favorendo la permeabilità dei suoli (coefficiente udometrico) ed il rallentamento della velocità di deflusso delle acque verso valle.
GENERALI
PIANIFICAZIONE DEGLI USI
- L’utilizzo dell’acqua deve avvenire attraverso una sua attenta pianificazione che consideri l’acqua innanzitutto come un elemento naturale necessario alla vita sulla terra e quindi come una risorsa rinnovabile ma limitata; il suo uso deve avvenire nel rispetto dell’equilibrio del suo ciclo naturale;
- serve quindi una politica che limiti i consumi e riduca drasticamente i carichi inquinanti che, a causa dei processi di accumulo negli organismi viventi, determinano patologie gravi, danni alla salute e relativi costi;
- partecipazione democratica alla guida dei Consorzi di bonifica-irrigazione e introduzione di strumenti di “controllo popolare” sull’attività di organi tecnici quali Autorità di Bacino e Geni civili;
- sì all’introduzione dei “contratti di fiume” per una tutela partecipata del corso d’acqua e per un uso solidale delle sue acque;
- riscoperta e rilancio della “cultura fluviale” per la valorizzazione ambientale e culturale dei corsi d’acqua;
- forte azione di informazione e sensibilizzazione della popolazione ed educazione nelle scuole a favore di un uso responsabile e della tutela della risorsa Acqua.
TUTELA DALL’INQUINAMENTO
- Introduzione di sanzioni penali in caso di inquinamento doloso o colposo delle acque;
- introduzione di norme di tutela speciale dall’inquinamento della fascia di ricarica delle falde (dalla gronda pedemontana alla linea delle risorgive) particolarmente estesa e importante in Veneto (no a cave, discariche, produzioni inquinanti).